Negli ultimi giorni, i principali media che si occupano del mondo del lavoro non hanno fatto altro che parlare di una statistica: secondo un recente sondaggio di Michael Page, il 71% dei lavoratori in Italia ha pensato di lasciare il nuovo lavoro dopo appena un giorno a causa di unโesperienza di onboarding insoddisfacente.
Un dato nettamente superiore alla media europea, che si ferma comunque a un significativo 46%.
Ma quali sono i principali errori che portano a questa insoddisfazione e da dove bisogna partire per evitarli?
- Quando il primo giorno fa venire voglia di scappare
- I principali errori nellโonboarding
- Perchรฉ un buon onboarding รจ importante
- Come strutturare un onboarding da 10 in pagella: il caso Factorial

Quando il primo giorno fa venire voglia di scappare
Normalmente, chi ha giร accumulato qualche cambio di azienda nella propria carriera avrร giร avuto quell’esperienza da dimenticare, in cui, il primo giorno del nuovo lavoro, si รจ trovato a chiedersi: “Ma chi me lo ha fatto fare?“.
Se a questo si aggiunge unโaccoglienza fredda, poca chiarezza sul ruolo e una sensazione generale di smarrimento, il rischio che il nuovo dipendente inizi subito a guardarsi intorno รจ piรน che concreto.
La mancanza di un punto di riferimento e di momenti di socializzazione puรฒ generare un senso di isolamento, facendo percepire lโazienda come un ambiente ostile o poco accogliente. Questo impatta non solo sulla motivazione, ma anche sullโefficacia del dipendente nel suo nuovo ruolo. In alcuni casi, persino i compiti piรน semplici possono diventare frustranti quando manca un adeguato supporto iniziale.
Lโonboarding aziendale non รจ solo una questione di procedure, ma di esperienza umana. Far sentire un nuovo collega benvenuto significa facilitare la sua integrazione nel team, garantire una comunicazione chiara e costruire fin da subito un rapporto di fiducia con lโazienda. Se questi elementi vengono trascurati, il primo giorno puรฒ trasformarsi rapidamente in una delusione tale da spingere il nuovo arrivato a rimettere in discussione la propria scelta.
I principali errori nellโonboarding
Ma cosa spinge cosรฌ tanti dipendenti a valutare lโaddio immediato? Il report mette in evidenza un fattore chiave: la carenza di supporto. Soltanto il 26% del campione ha dichiarato di essersi sentito davvero accompagnato in questa fase di transizione.
Lโindagine di MichaelPage ha evidenziato tre criticitร principali:
- Il 79% dei nuovi assunti non ha avuto un evento di benvenuto dedicato
- Il 43% non ha ricevuto informazioni chiare sul proprio ruolo e sulle aspettative prima dellโinizio
- Il 22% ha segnalato una mancanza generale di supporto nei primi giorni.
E non รจ tutto: per il 16% dei lavoratori intervistati, il primo pranzo in azienda si รจ svolto in completa solitudine, senza alcuna interazione con i colleghi. Un dettaglio apparentemente marginale, ma che impatta sul senso di appartenenza e sullโengagement.
Il risultato? Un dipendente su tre non consiglierebbe la propria azienda ad altri. E quando il passaparola negativo inizia a diffondersi, attrarre nuovi talenti diventa sempre piรน difficile.
Perchรฉ un buon onboarding รจ importante
Per comprendere appieno l’importanza di un efficace processo di onboarding in azienda, possiamo fare affidamento su numerosi studi, statistiche e sondaggi, che evidenziano come questo processo abbia un impatto positivo sia sull’azienda che sui lavoratori.
Diversi studi, come ad esempio la ricerca condotta dal Gruppo Brandon Hall, dimostrano che un processo di onboarding condotto con attenzione e cura nei dettagli aumenta i tassi di fidelizzazione del +82% e migliora la produttivitร dei nuovi dipendenti del +70%, riducendo anche in maniera impattante i tassi di turnover.
Questo implica che i nuovi dipendenti, riuscendo ad ambientarsi ed integrarsi al meglio nei propri team, condividendo i valori aziendali e comprendendo a pieno gli obiettivi, aumenteranno produttivitร e motivazione, oltre che senso di appartenenza.
Con lavoratori che performano meglio e rimangono in azienda piรน a lungo, si abbasseranno anche i costi di assunzione.
Come strutturare un onboarding da 10 in pagella: il caso Factorial
Ma cosa bisogna fare per strutturare un onboarding che non faccia piรน venire voglia alle persone di scappare dopo poche ore?
La cultura aziendale di Factorial pone grande attenzione nel processo di onboarding, proprio per questo, รจ un buon esempio da cui prendere spunto.
L’onboarding inizia ancora prima del primo giorno, con l’accesso a unโarea digitale organizzata e di facile utilizzo per completare la checklist di azioni pre-onboarding (come ad esempio il caricamento dei documenti e la firma del nuovo contratto), ma anche per visualizzare una vasta gamma di informazioni, inclusi lโorganigramma aziendale, i regolamenti e gli spazi.
Durante il processo di onboarding di Factorial, i nuovi assunti possono:
- Assistere a un’introduzione della compagnia, dei valori, dei benefit e del regolamento aziendale
- Conoscere i nuovi membri del team, manager e collaboratori
- Accedere a documenti e risorse utili
- Partecipare al pranzo di benvenuto con il proprio team
Inoltre, Factorial offre sempre un welcome pack a ogni nuovo dipendente: un piccolo e semplice gesto che trasmette la cura e lโimportanza che lโazienda dร allโaccoglienza dei propri dipendenti. Allโinterno del welcome pack vengono inseriti vari gadget, tra cui sticker, magliette, felpe e bottigliette brandizzate, gli stessi che sono giร a disposizione dei colleghi.
Successivamente al primo giorno di lavoro, nel periodoย post-onboarding, l’azienda continua a supportare la nuova risorsa attraverso:
- Incontri con il manager
- Raccolta di feedback
- Meeting 1:1 con tutti i colleghi
Il processo di onboarding diย Factorial รจ progettato per cercare di accogliere e integrare i nuovi talenti nel modo migliore possibile. Dallโinizio del loro percorsoย fino a quando non saranno perfettamente integrati in azienda.